Este diario se encontraba en:

http://www.caldiero1.it/index_file/clan_file/route.htm#santiago

El diario del Camino de Santiago...
par el Clan de Caldier
0a. Partenza
0b. Lourdes
0c. Sarria
01. Sarria - Portomarín
02. Portomarín - Palas de Rei
03. Palas de Rei - Arzúa
04. Arzúa - Monte do Gozo
05. Monte do Gozo - Santiago de Compostela
06. Santiago de Compostela - Oceano
07. Verso casa

Partenza

31 Luglio

Ricetta per una Route:

- una ventina di rover e scolte;
- una gran voglia di camminare e di lasciare Caldiero per un po';
- qualche riunione più o meno frequentata;
- un anno dedicato al pellegrinaggio;

Amalgamare il tutto ben bene fino ad ottenere un tutto omogeneo, infine aggiungere un pizzico di mistero e di sacro racchiuso in una chiesa in Spagna.... Ed ecco una specialità che il sole del cammino provvederà a cucinare per bene.

Certo l'operazione non è facile e nemmeno alla partenza le dosi erano ben chiare, ma ecco la telecronaca di questa giornata.

I cavalieri e i lord del Clan di Caldiero si riunirono, pronti a partire, verso le 17 (abbondanti) nella sede del reparto decisi a salire sul pullman alla volta di Lourdes e soprattutto di Santiago de Compostela. L'atmosfera era, almeno per il sottoscritto, molto tranquilla e sperimentata, dato che gran parte del gruppo aveva già assaporato decine di volte l'agitazione pre-partenza-campo: comunque, lampi di smarrimento e trepidazione solcavano gli occhi dei nuovi arrivati.

Ordinaria amministrazione: consegna di fogli guida, riunione in cappella.

Già qui, don Guido ci pone però nella veste che a noi sta ancora un po' scomoda, come un vestito nuovo: quella del pellegrino! Non una formalità il nostro viaggio, ma la decisione di cambiare vita, o per lo meno ripulirla, proprio come con un abito [e la catarsi non tardò].

Due le condizioni per compiere il viaggio: confessione e comunione; perciò ecco che noi pre-pellegrini, tra una confessione ed una lettura per la messa, depositiamo i nostri zaini, la nostra nuova casa, davanti all'altare.

Al termine della messa... prima della benedizione... la sorpresa: la pubblica vestizione dell'abito del pellegrino davanti alla folla: sacca con un panino [simbolico], corda, bastone, benedizione e zaino, infine la passerella col proprio fardello di 30 kg verso l'uscita dalla porta principale della chiesa tra gli occhi di chi prova invidia e chi non riusciva a trattenere un sorrisino "maligno". Meglio così, a ciascuno il suo [Cosa? NdT].

Finalmente l'autobus (alla faccia dell'autobus, NdA) e poi i sacri riti a cui non se po' sfuggire (mai!): foto di gruppo, saluto (e bacio!) del capogruppo, saluti, battute, cibo in arrivo, ...

Via! Finalmente il nastro nero scorre sotto noi....

Il piatto forte del giorno... infatti arriva alla sera... ore 21.30, autogrill di Voghera: zanzare a cena: la nostra cena era un piatto di riso freddo, la cena delle zanzare.. noi! Comunque la partita [zanzare - scau boi] finì... e come ve lo lasciamo immaginare...

Non ci restava che risalire in carrozza per proseguire il viaggio "allietati" da un film che aveva poco da invidiare ad un folle incubo... e una notte con il numero di serie del sedile stampato sulla fronte.

Buona notte!

[subir]

Lourdes

1 Agosto

Buon giorno Francia! Occhi rossi e sguardi persi in sogni ancora vivi nell'aria ci accompagnano in questa fresca mattina d'autostrada.

Prima sosta: autogrill, colazione, pseudo doccia e folletto. A ciascuno di noi è ora affidata in modo particolare una scolta o un rover e tutto nell'incognita; tanto che molti hanno ripetutamente invocato il folletto per lavare una gavetta ad un pranzo...

Ore 12:00: finalmente Lourdes, ma dov'è la grotta silenziosa, il grande prato, l'acqua? Forse sotto l'asfalto? Comunque delusi dal santo miracolo-consumismo e disinteressati arriviamo in collina in un parco per giovani con vista sul paesetto e finalmente gli igloo. Tempo un quarto d'ora e noi, veterani del Caldiero 1, facciamo nascere una colorata serie di cupole deformate. Al pranzo ricco di pomodori, carote e pomodori (e due autisti) ecco seguire trionfante, desiderata, sperata e poi goduta la siesta pomeridiana fatta di sole, nulla e rovesci d'acqua dalle porzioni di una gavetta, borraccia o bicchiere.

Ore 16:30: sacrifichiamo l'anguria per prepararci al curato tour cittadino ciceronato da Bernardo che da 30 anni conosce il paesetto. Pensoso osservo le preghiere dei pellegrini e il mistero del luogo soffocato forse da chiese a mo' di matriosca e da persone e da lingue, quando sappiamo l'onda di frequenza della fede è una sola.

Sorpresa: "stasera aiuteremo a contenere la folla durante la processione". A tal proposito assediamo un bar cittadino, ordinazioni per la faccia da sberle del cameriere: due coppe bianche, due coppe gelato, crepes, una pepsi (non ordinata) e un the al limone bollente (il 1° agosto con 32 gradi). Giunge sera e si crea una strana atmosfera. Forse è il tramonto, forse il crogiuolo di lingue e pelli, forse il luogo, ma a muovere questo flusso continuo di persone sane, malate (dentro o fuori) e pseudo malate non deve essere solo la storia di una pastorella o dell'acqua fresca.

Questo è il mistero. Ora il nostro compito: fermare le persone che arrivano quando passa la processione per non creare ingorghi. Facile: basta dire "excuse me, stop". Dopo ore giunge il momento: fermare i primi è importante e facile; forse si lascia passare qualche donna o suora per bontà o emozione, ma subito diventiamo più severi e duri; la folla da tenere aumenta e la processione passa infinita. Fioccano le scuse: "Ecco, mio marito, ecco Nino... arrivo!, sorella mia, but my mother is there..." Non importa la lingua e nommeno "I can't understand, you've to stay here, stop!" Ecco fugge una signora, corri, là... ne fugge un'altra (No comment). La coda della processione arriva e con essa il caos: le bandiere di là, la gente di qua, le carrozzelle qui, la folla entra, molta esce flipperando tra carrozzelle e scout caldieresi, ma "est finì, mercì"... benedizione finale e finalmente facciamo ritorno alle tende.

Preghiera, accensione lampada olandese, doccia e a letto. Ma c'è ancora tempo per una sbrisolona e per conoscere il guardiano del parco e Salvatore. E' tardi... a nanna Domani Triacastela!

[subir]

Sarria

I tappa
2 Agosto

Attenzione, attenzione!!! Il viaggio in autobus è quasi finito: comincia il PELLEGRINAGGIO... ma è tardissimo! Va boh': timbro a Triacastela e via di corsa a Sarria... in pullman; 12 - 13 - 14 ore di sedili semi-reclinabili, film no-comment, ronfamenti, schitarrate musicali..

E poi, dopo tanta sofferenza... o meglio sonnolenza, eccoci al campeggio per pellegrini di Sarria.

In velocità si dividono i viveri, costituiti al 90% da fette biscottate e poi a piantare le tende.

Naturalmente vicino al fiume per non farsi mancare l'allegra compagnia delle zanzare a cena... non c'era cmq altro posto.

I nostri eroi si dividono in tre gruppi:

- i più valorosi, affrontano l'acqua gelida del fiume con tuffi spettacolari;
- i più affaccendati, preparano la macedonia da guiness dei primati sia per quantità che per abbinamento di frutti diversi...
- i più bisognosi di un bagno! Purtroppo non potevano essere accontentati, il locale pubblico gabinetto chiudeva i battenti alle 22, l'acqua calda alle 21.

Accontentati tutti o quasi, si va a cena: pane, tonno, salame fucsia per dare un po' di colore al tutto e, dulcis in fundo... macedonia a pezzettoni!

Dopo il succulento rifocillamento, ovviamente: cerchio; lettura della carta di clan e sorseggiamento "Grolla" (tipica bevanda valdostana).

Buona notte a tutti, domani si parte davvero!

Ah già.... Attenzione ai FOLLETTI!!!!!

[subir]

Sarria - Portomarín

II tappa
3 Agosto

In marcia! Il peso degli zaini si fa sentire subito e le indicazioni chilometriche non aiutano: "110 km" a Santiago. Forza e coraggio.

La prima salita già ci spezza il fiato e le gambe sembrano spezzarsi sotto il peso degli zaini. Le pause si fanno frequenti e il fiato manca... ma si prosegue imperterriti: prossima tappa a 22 km.

La mattinata si presenta fredda e umida, caratteristiche che, come vedremo poi, sono una costante del clima espaÔol di questa regione!

Dopo una serie interminabile di salite e discese, grazie alle continue lagnanze causa CRAMPI ATROCI ALLO STOMACO, finalmente ci si ferma in un prato e armati di gavette e fornellini ci si prepara un discreto pranzetto a base di SPAGHETTI in ogni salsa. Spaghetti rivelatisi poi odiosi a tutta la compagnia essendo l'UNICO tipo di pasta presente in route.

Un pisolino veloce e poi vi ancora, i nostri spaghetti... ehm... volevo dire i nostri eroi si rimettono in viaggio e tra un kch uchv uofdhv uodv uod e una salit ail viaggio continua.

Ma la fatica si fa sentire sempre più, non dà tregua ai nostri giovani amici che sembrano crollare sotto il peso degli ingombranti zaini.

Con gli abiti intrisi di sudore e voglia di arrivare alla tappa successiva, finalmente si supera il 90° km da Santiago, l'esultanza viene subito tradotta in una foto con pseudo-sorrisi da fatica e un veloce rifocillamento a base di uvetta sultanina altamente energetica.

Bene, le fatiche dei nostri eroi vengono presto premiate dai capi magnanimi e amorevoli (va beh, lo ammetto, ho un po' esagerato, ma sapete... non si sa mai potrebbe ripetersi ancora...); vi chiederete: cosa?!? Ma il fatto che ci hanno concesso un bagno in piscina ( con relativi spogliatoi comuni al di fuori di ogni disinibizione) e una cenetta in trattoria della quale riporto con saporito piacere il menu:

1°: MACCHERONI
2°: POLLO o TROTA o CARNE SALATA + PATATINE FRITTE
3°: FRUTTA o YOGURT

Ma la pioggia non concede nessuna tregua ai nostri amici che dopo...una sintesi di cerchio se ne vanno a dormire, eccetto naturalmente il solito gruppo si irriducibili che, fatta conoscenza con due ragazze tedesche, si appresta a far loro gustare la FAMIGERATA GROLLA e qualche birra annacquata del posto. Poi tutti nel sacco a pelo per tentare di mascherare con il sonno i rumori notturni che arrivano come frecce sotto la tettoia dove sono stati depositati i materassini induriti dal fondo di cemento. Il cielo non prometteva un risveglio troppo felice; e infatti...

[subir]

Portomarín - Palas de Rei

III tappa
4 Agosto

Con le ossa bagnate e un po' arrugginite dall'umidità tenace della notte, il CLAN si sveglia e si prepara alla partenza con lentezza; la pioggia ancora una volta scoraggia i ragazzi ma non li abbatte, no, non ci riesce. Una telefonata ai due simpatici autisti perché trasportino gli zaini fino alla tappa successiva, mentre il gruppo di coraggiosi si dirige a piedi però con le spalle libere e le gambe più leggere. Un sogno. E via via il passo si fa sempre più veloce. Per gli innominabili irriducibili un ponte sospeso a più di 300 metri di altezza si trasforma presto in un'arma di tortura per chi soffre di vertigini. Non intendo pronunziarmi a riguardo: una parola è troppa e due sono poche. Comunque il cammino continua per km e km. La compagna di viaggio più indesiderata, la FATICA, si mescola con il paesaggio costituito da una vegetazione rigogliosa, i fiori, l'erba verde... fatto sta che la fame come al solito compare con dolorose fitte allo stomaco precariamente stoppate da frutta secca, melone, pere, pesce... e il pranzo? Lo stomaco cos' vorrebbe far aumentare il ritmo della camminata ma le gambe doloranti e i piedi agonizzanti si oppongono a tale pretesto.

Così si arriva la campo per ora di cena, campo dove erano state amorevolmente prenotate due SUITE-TENDAMILIARE dai contenziosi porta-bagagli.

Appena giunti i nostri eroi sentono l'urgente necessità di fare una doccia e vengono subito accontentati dalla presenza di docce comuni super affollate. Wow, uno vero sballo! Va beh, superato anche questo le donzelle si mettono ai forellini per cucinare una cenetta succulente ai loro cavalieri che apprezzano e sembrano quasi dimenticarsi che quella sera mangiano per la quarta volta consecutiva gli spaghetti.

Post cenam, i valenti giovani si offrono, LIBERAMENTE-COSTRETTI, di lavare le stoviglie usando le erbe di campo, erbe aromatiche e... una spugna che, diciamolo pure, era tutt'altro che una spugna ( un reggiseno nero abbandonato, per la cronaca! Ndr)!!!! Dulcis in fundo, appoggiate diligentemente tutte le gavette fradice sul sacco a pelo di una povera sventurata ( la sottoscritta) i componenti del clan si scambiano massaggi reciprochi richiamandosi ai loro istinti primordiali di quando, nel periodo neolitico, sotto forma di scimmie si spulciavano per rafforzare i legami del gruppo !!!Che animali, direte voi; "ovviamente" vi rispondo io!!!

I cerchio serale si svolge nella tenda e il tema è la CARTA DI CLAN. Ma poi il discorso va a rovesciarsi quasi completamente su un punto cruciale di essa: il SERVIZIO ( dopo le notevoli osservazioni sulla fede da parte di Giordano ). Problemi , discordanze, punti di vista diversi vanno ad incontrarsi, più che scontarsi, in un'unica CONVERSAZIONE. E, tirate le conclusioni, si dà il via al giro di grolla, offertaci come sempre da Riccardo.

Tutti a letto! Eccetto, ormai, si sa chi, e il clima è freddo, troppo per tutti. E' proprio il caso di dire:"EVVIVVA LA SPAGNA CALINTE!!!".

Va buò, buona notte... domani si riprende la strada sempre sotto la sorveglianza premurosa ed attente dei FOLLETTI... bah...

[subir]

Palas de Rei - Arzúa

IV tappa
5 Agosto

Mmmmm..un bel soletto che riscal...ohè! Il sole c'è ma un vento freddo filtra dalla trama dei maglioni per andare a stuzzicare la pelle che infastidita si lamenta.

Si aspetta l'autobus delle 10:00 per caricare i bagagli concordino rosa di riconoscimento per i portabagagli. Ma l'autobus di linea si sa è in ritardo costante... 45 minuti di attesa e via, si parte.

A piè, sempre più distrutti ma desiderosi di arrivare, i nostri eroi riprendono a camminare di gran lena; i km sono tanti, 30 anche oggi. Ce la si può fare. Forza!

E dai che ti ridai, a forza di camminare il solito languorino comincia a sussultare negli stomachi affranti anche da una pioggia fredda e fastidiosa che non dà cenno di voler smettere. Uno spuntino di qua e uno di là, così si tira avanti fino alle 14:45 quando, per caso ci si imbatte in un banchetto dove in un grosso calderone cuciono 4 o 5 polipi pronti ad essere sminuzzati ad una velocità folle da due abili cuochi che probabilmente però non sanno neppure cosa si l'igiene.

La sosta è OBBLIGATORIA, il polipo sembra chiamare il clan e fermarsi e così è.

Così il pranzo si fa abbondante e saporito:

- POLIPO PICCANTE
- TORTILLA (torta salata con cipolla e tonno);

il tutto esaltato da un vinello niente male ma che, ahimè, rende il passo pesante ai nostri pellegrini, che sotto la solita pioggia si mettono in cammino.

Che boschi e che paesaggi notevoli da attraversare, ma soprattutto quanti COLLI DA VALICARE... ..interminabili... l'ultimo... oh no, ce n'è un altro, peccato, andiamo!!!

L'umidità non pesa solo sui vestiti ma anche sulle membra stanche di ognuno, che spera che quella che sia l'ultima salita da affrontare e che invece scopre essere solo l'inizio di una serie.

Stremati all'inverosimile con i nervi a fior di pelle, i nostri amici cercano il punto di incontro con il famigerato Bernando che non si vede...se ci si siede è finita... ma le gambe non reggono più così... è finita! Ma ecco ritrovato il valoroso uomo del SALTO COL BASTONE in compagnia della giovin donzella Ilenia.

Sembra non ci siano posti al coperto per ripararsi dalla pioggia ma la costanza dei nostri eroi viene premiata con un piccolo portico, sufficiente ad accogliere le tende e ripararle per la notte.

Bene, bene, finalmente si mangia, ovviamente, SPAGHETTI (NON S E NE PUÒ PIÙ!) con, indovinate un po', TONNO EPISELLI o PESTO!!!

Va buò, la fame non bada a queste sciocchezze e il sonno neppure, così so fa un rapido cerchio e via nel sacco a pelo... mentre "fuori" non smette di piovere... UFFA! Un buio continuo, insopportabile ce non promette niente di buono...

[subir]

Arzúa - Monte do Gozo

V tappa
6 Agosto

Dopo le operazioni chirurgiche della sera precedente effettuate da Luca, i feriti alla mattina, risultano pressoché moribondi, così si riduce drasticamente il numero dei maratoneti, invece aumente quella sei PORTABAGAGLI by bus.

I quattordici camminatori sopravvissuti si avviano come al solito a piè per compiere la tappa più lunga, di circa 35 km, ma molto circa.

Il ritmo della camminata è molto sostenuto, forse troppo... infatti scatta subito un autovelox piuttosto doloroso = bastonate in testa forniteci gentilmente la Luca... alimortac!

Per non sentire la fatica che ormai è così costantemente presente da far paura, si intona ogni tipo di canto da "Hai un momento Dio" a "Quel mazzolin di fiori". Robe da matti! E intanto il tempo passa e i km diminuiscono abbastanza rapidamente. E indovinate un po' chi si presenta ad attanagliare le viscere? La FAME, così si tira avanti, mangiucchiando cioccolata fino a metà percorso quando...SOSTAAAAAAAAAAAA!!!

Ahhh, finalmente se magna!Panino gigante con formaggio + mega leccalecca dotato si chewing-gum. E avanti a camminare attraverso foreste con alberi altissimi dal fusto sottile che danno l'impressione di stare in una giungla... se non fosse per il rombo di un aeroplano in fase di atterraggio...

Avanti, sempre avanti, ci si ferma solo per una foto vicino al monumento simbolo dell'entrata nel territorio di Santiago. E poi di nuovo a camminare... finalmente SOLE, un bel sole caldo che dopo tanta pioggia non può far altro che rallegrare.

Ad un certo punto Luca, "The Boss", ci chiede di fermarci e di fare un cerchio. Con tono serio ci invita a riflettere sul cammino fatto, visto che ormai Santiago non è poi così lontana, e per riflettere meglio ci fa partire scaglionati a una distanza di circa 100 metri l'uno dall'altro per il DESERTO.

Da una parte la proposta non è poi così allettante; camminare per km e km senza scambiare quattro chiacchiere è un po' dura ( e non dite che sono una donna se dico questo ) ma d'altro canto non è poi spiacevole. Durante al routine della nostra via quotidiana è veramente difficile trovare il tempo, il silenzio soprattutto il coraggio di spegnere ogni rumore esterno e accendere la voce che si nascondo dentro ognuno di noi. Così quella passeggiata solitaria si mostra in maniera del tutto speciale ai nostri occhi e seguendo il ritmo dettato dagli scarponi, appesantiti dalla fatica, la mente parte alla ricerca di volti, paesaggi, frasi, sorrisi vissuti durante la route.

Basta una farfalla bianca o un fiore particolarmente colorato a strapparti un sorriso... e chi sa quanti fiori e quante farfalle alle quali non avevamo fatto caso, come a tutti i momenti belli e intensi che avevamo vissuto quasi senza accorgecene, presi dalla foga dell'arrivare...

Il DESERTO si fa lungo e la strada avanza ancora e ancora... speriamo che quella sia l'ultima salita... sì ecco i ragazzi che ci aspettano a quel muretto...giù! Non se ne poteva più...COME?!? Non ci avete portato gli zaini sul posto? No? Ah! Molte grazie... e invece... Wow! Si dorme su un letto... finalmente, e ci sono pure le docce... UN SOGNO,

GRAZIE RAGA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Così lavati, asciugati, massaggiati e rifocillati si va a celebrare la PROMESSA della NEW ENTRY Augusto sul Monte Gozo da dove si riesce a intravedere tutta Santiago illuminata. Per il giro invece della grolla si torna giù dal monte perché (come al solito) fa un po' (tanto) freschetto. E durante il cerchio si mangiano la torta tipica di Santiago e la "Sbrisolona" e c'è pure chi si diletta in qualche passi di danza (Giordano)... sì una danza sconosciuta ai più, o meglio a tutti, ma che diverte parecchio a giudicare dagli applausi... e la baraonda continua fino alla cacciata subita da un gendarme dallo sguardo addormentato che ci invita a far silenzio.

Allora... buona notte... o quasi visto che la sveglia è prevista per le ore 4:00 a.m.!Ma c'è chi non teme orari di sorta e va a fare quattro salti in dico...

[subir]

Monte do Gozo - Santiago de Compostela

VI tappa
7 Agosto

Eccoci finalmente in Santiago, fa freddo, un vento gelido si abbatte sui nostri corpi ancora addormentati; sono ormai le 6:00 a.m. passate e il sole non si fa vedere. Ci fermiamo per le lodi mattutine ed i capi ci propongono di effettuare il rito della lavanda dei piedi per dare un'aurea di sacralità alla nostra entrata in Santiago. L'acqua però è gelida e il vento fresco non aiuta così scappano risatine e commenti che però rallegrano il rito.

Quando arriviamo alla cattedrale ci accorgiamo che davanti alla PORTA DEL PERDONO c'è una coda di pellegrini in attesa di entrare... un po' scoraggiati ci si mette in fila e si aspetta. Sopra le nostre teste un cielo plumbeo di colore violastro minaccia un acquazzone di proporzioni oceaniche... peccato perché non possiamo goderci le luci dell'alba.

La coda avanza a passo rilento,un veloce abborraccio e bacio a San Giacomo (Santiago), un'occhiatina alle reliquie, una visita in gire per la cattedrale e poi di corsa fuori, sfiniti dall'eccessiva folla che si accalca all'interno della chiesa.

Ora che si fa? Ah, già... la COMPOSTELA!!! Anche lì c'è da fare la CODA per riceverla...te pareva! Dopo ore ed ore di attesa finalmente riceviamo l'attestato che dimostra che noi abbiamo veramente fatto tutta quella strada... ore siamo dei veri pellegrini. Certo che la compostela è proprio un documento speciale, scritto in latino... è così speciale che succede che magicamente venga cambiato il nome del pellegrino... NO COMMENT!!! Va beh, va beh....

Ma dove alloggeremo oggi?!?

Mamma mia che cielo imbronciato e che rovesci d'acqua butta giù! Forza e coraggio, i nostri baldi giovani ci hanno trovato un posticino delizioso. Peccato che per arrivarci dobbiamo fare gli 800 metri piani sotto un acquazzone da record! Fiuuuuu! Arrivati!

Le ragazze,grazie alla generosa cavalleria dei ragazzi, si sistemano sul piano di legno che è un po' più morbido del pavimento e forse anche un po' meno umido. La SATNCHEZZA incombe sui nostri eroi che, sfiniti, si infilano nei sacchi a pelo... ahuuun.... solo per ...ahn... riposino... zz..zzz...zzzzzzzz....

Si mangiucchia qualcosa e... tempo permettendo si fa un giretto in centro... Ma , attenzione attenzione! Oggi è il il COMPLEANNO di Giordano:

AUGURISSIMI!!!!

E allora si festeggia tutti insieme con canti stonati, la pizza offerta dagli autisti, tante risate e dolci deliziosi. E poi? Naturalmente c'è l'immancabile discorso commosso e commovente.

Dulcis in fundo si gioca a twister e tra spintoni e testate i sopravvissuti si divertono un mondo e i feriti pure anche se ci vedono forse a metà!

E così il tempo vola, ed è ora di dormire... ho detto dormire!!! Non "sballonare" o "ciabattare" le dolci donzelle indifese. Ah no, ci pensa la nostra Ilenia che con un "BASTA" poderoso zittisce la marmaglia.

Wow che giornata! Siamo a Santiago ragazzi... è incredibile, ce l'abbiamo fatta!!!

Buona Notte

[subir]

Santiago de Compostela - Oceano

8 Agosto

Buon giorno a tutti! Oggi è una splendida giornata di pioggia e grosse nuvole nere riempiono un cielo che promette solo e soltanto pioggia,

Muniti di poncho e di buona volontà i nostri eroi si avviano verso la cattedrale per la Santa Messa. All'aperto un mare di giovani riempie la piazza davanti al portale principale; giovani da ogni parte d'Europa, pellegrini come noi e con noi per celebrare la fine di un cammino che ci ha portati alla meta prefissata. Il vento gelido e forte ci scaraventa sui ponchi secchiate d'acqua gelida, ma noi impertinenti seguiamo la messa fino all'ultimo. Che eroi!!!

Va bè, chi si loda si broda lo so! Cambiando discorso, andiamo a fare gli ultimi acquisti e poi di volata al parco a mangiare un panino e poi di corsa verso il pullman che ci porterà all'oceano... dopo che il Pire si sarà cambiato i pantaloncini corti e avrà indossato pantaloni lunghi per proteggere le gambe irritate dal sole e da altre cause incognite che verranno archiviate come x-files!!!

Finalmente sulla costa ... che meraviglia l'Oceano... allora su di corsa fino alla torre e da lì sugli scogli. Qui tira un vento pazzesco ma lo spettacolo è indescrivibile. Potenza sì, POTENZA ASSOLUTA delle migliaia si tonnellate di acqua, questa è la prima impressione sconvolgente e meravigliosa. La seconda invece altrettanto sconvolgente ma un po'... come dire...scioccante, è l'IMPOTENZA dell'uomo di fronte a questa forza della natura, un uomo che può solo stare a guardare cercando le emozioni e le sensazioni più nascoste che ha dentro sé... perché sono queste che gli vengono suggerite dall'altisonante irrompere delle onde sugli scogli!

Quanto siamo piccoli e deboli!

Dopo una passeggiata e una chiacchierata di nuovo sul pullman per tornare a Santiago. La sera il morale è già più basso perché tutti sanno: domani si torna a casa. Ma ci pensa Luca ad animare la serata con la CARTA DI CLAN e l sua sottoscrizione da parte di alcune new-entry!

Dopo i momenti solenni ci sono ovviamente quelli ludici... e poi tutti a nanna.

Domani sveglia ore 5:00!

[subir]

Verso casa

10 Agosto

Eh sì, è proprio finita la route!! Si viaggia veloci verso casa e il paesaggio che si intravede dal finestrino consolo un po' gli animi afflitti per il ritorno imminente.

Prima di far rotta per Caldiero si fa tappa sulla Costa Azzurra. Non è proprio come l'Oceano però l'acqua è calda così tutti a fare il bagno! Tranne i soliti pigroni che stanno sulla spiaggia a sbaffarsi il panino.

Ma la pacchia finisce presto! Si torna sul pullman e stavolta la meta è CALDIERO CITY.

Arrivo previsto per le ore 22:00 - 22:30 circa.

Si ride ancora, ma sui volti scende un alone di malinconia... che peccato dover tornare a casa.

Così si arriva e si scaricano gli zaini e si fa il cerchio finale, gli ultimi saluti, baci e abbracci.

Poi ognuno torna a casa sua con un nuovo zaino pieno di esperienze indimenticabili.

ALLA PROSSIMA!!